Fai bene a chiederti se è quello giusto
Lo scopo di questo blog è di fornirti alcuni punti di vista che possano esserti utili per valutare il tuo personale oggi o rivalutare scelte del passato.
Un antico dilemma:
Sembra che la vita ci ponga spesso di fronte ad una domanda che spazia su ogni attività umana e che potrebbe essere così formulata: è quello giusto?
Fin dal primo giorno di asilo o di scuola tendiamo a scegliere gli amici o il compagno di banco secondo certe regole.
Scegliamo in modo perlopiù intuitivo e secondo certe affinità.
Il problema è solo quando non ci si azzecca. Crescendo affrontiamo esperienze con effetti a lungo termine dove condividere è sempre più importante. Cerchiamo di capire con chi intraprendere le nostre avventure – e disavventure – mettendo in conto gioie e dolori.
E certamente cerchiamo di limitare i secondi, accarezzando l’idea di avere vicino la persona giusta, quella su cui contare per fare meglio e arrivare più lontano in modo più certo, anche quando il mare si fa mosso.
Perché in fondo siamo tipi sociali, in modo concreto e da ben prima dell’avvento dell’era digitale, di Twitter o di Linkedin. Sempre a patto che tu non sia già diventato un lupo solitario.
Ma anche in questo caso, sotto sotto, sai che con una buona squadra si può fare meglio e come minimo ti divertiresti di più.

Non è il caso di brancolare. Quanto ti costa sbagliare?
Quando sbagliamo sodalizi, le unioni possono trasformarsi in incubi, guai o tediose distrazioni. Si può finire per accollarsi problemi che non avremmo e subirne indolentemente le malefatte.
O trovarsi a rappezzare cose correndo come matti per giustificarle.
Pagando poi sempre di tasca nostra.
Perché, anche prendendo solo in esame l’ambito lavorativo, quanto ci costa inserire o assumere una risorsa valutata male?
Quante sono le risorse che dovremo investire malamente, come conseguenza di una cattiva assunzione?
Parliamo dello spreco di tempo e attenzione da dedicare, attenzione preziosa e sottratta ad altro e ad altri, ai pasticci e grattacapi fonte di sprechi per finire nella peggiore delle ipotesi con danni effettivi a persone e cose, trattative, operazioni, macchinari… raggiungere ciò che desideriamo sarà come minimo un po’ meno facile. Se si è molto ma molto bravi, si allungheranno i tempi.
Il rischio di cambiare orientamento
La somma delle esperienze negative nella scelta delle persone di cui ci circondiamo può farci adottare atteggiamenti molto cauti, a volte l’esatto contrario.
Si potrebbe iniziare a pensare che non sia possibile capire le persone e di non poterne minimamente prevedere il comportamento o l’affidabilità in certe situazioni. Si potrebbe decidere di diventare molto guardinghi e di non fidarsi più di nessuno, mai più!
O al contrario diventare così apatici e fatalisti a riguardo da disporsi a fallimenti ed errori che portano ad inutili e costanti perdite vissute come inevitabili.
La nostra abilità e volontà di poter fare le scelte giuste in campo umano è messa a dura prova.
Uno dei rischi è quello di non fidarsi più di se stessi o della propria capacità di valutazione.
Vi é mai capitato di fidarvi della persona sbagliata, investendoci su parecchio – e non solo a livello professionale – per poi restare delusi o sentirvi addirittura traditi?
O magari siamo stati noi ad agire così, quindi, che fiducia potremo mai riservare agli altri? Vale in ogni caso e in ogni direzione.
Decidere di fare da soli è un attimo. Ed ecco il lupo solitario alla porta. L’argomento scotta.
